I suoi primi studi erano stati alla scuola delle lettere, e solo in seguito a una grave malattia che lo privò dell'udito nell'infanzia, da cui il soprannome - Sordino - si dedicò allo studio delle arti del disegno, avviato dal padre nel 1750 alla bottega di Giuseppe Varotti. Tra le sue prime opere sembrano maggiormente risentire dell'influenza del Franceschini, del Graziani e forse anche del Creti, e appaiono orientate verso una rigorosa interpretazione del classicismo bolognese. Più tardi, come attesta la pala con i Santi Erasmo e Lorenzo (Bologna, San Petronio) risente anche della produzione del Gandolfi che lo indusse a una partizione più drammatica di luci e ombre e all'adozione di un registro fortemente patetico dei sentimenti.
Jacopo Alessandro Calci, Autoritratto, Bologna, Pinacoteca Nazionale.